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Carlos Barbosa. Foto de Nair Dametto.

Histórico familiar

Milhares de famílias italianas vieram ao Brasil a partir da segunda metade do século XIX em decorrência do quadro histórico que apresentava, na Itália, a superpopulação e as dificuldades econômicas pós-unificação e, no Brasil, a necessidade de povoamento do interior de várias províncias com famílias de agricultores. No Estado de São Paulo, em 1888, após a abolição da escravatura, se acentuou a necessidade de provimento de força de trabalho produtiva para as fazendas de café e na indústria.

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Foto de José Mário Dametto.

Storico familiare

STORICO DELLA FAMIGLIA DAMETTO

Migliaie di famiglie italiane vennero in Brasile a partire della seconda metà del XIX secolo in decorrenza del quadro storico qui presentava, in Italia, la superpopolazione e le difficoltà economiche post unificazione e, in Brasile, la necessità di popolarsi l’interiore di varie provincie con famiglie di contadini. Nello stato di San Paulo, nel 1888, dopo l’abolizione della schiavitù, si accentuò la necessità d’apportare forza di lavoro produttiva alle aziende di caffè e alle industrie.

La prima famiglia Dametto arrivò in Brasile nel dicembre 1882. Era composta della coppia Angelo Dametto e Luigia Angela Robazza e loro figlio Ferdinando, di appena 1 anno. Con loro vennero due sorelle d’Angelo – Orsola e Maria. La famiglia se stabilì in Carlos Barbosa (RS), che era Il secondo distretto de Garibaldi. Le due località erano parte della Colonia Conde d’Eu, una delle cinque colonie imperiali destinate agli immigrati italiani nella provincia di Rio Grande do Sul.

Loro radici stanno nella regione del Veneto, provincia di Treviso, nord d’Italia. Angelo Dametto nacque a Castelfranco e Luigia Angela a Montebelluna. Una prospettiva riguardo alla origine di lontani ascendenti di nostra famiglia forse ci menasse a persone in migrazzioni dal’Imperio Romano.

Nei libri di “Matricula dos Immigrantes entrados no Alojamento provincial de Immigração em São Paulo” ci sono 14 registri di nomi e cognomi Dametto, con i membri di loro famiglie, dal 1887 fino a 1925.

Il nostro nome di famiglia non fu sorto d’un giorno al altro, neanche nomino solamente una famiglia Dametto qui avrebbe originato tutte le altre nelle provincie dal nord al sud d’Italia. I nomi di famiglia ci sono fissati nel corso di molti secoli, a partire da cognomi o nomignoli que tanto potevano derivare da alcuna caratteristica fisica o morale, quanto potevano riferìsci ai luoghi da cui procedevano le persone. Gradualmente furono incorporati per i registri notarili come nomi di famiglia. I luoghi da dove provenivano le persone furono la majore fonte di cognomi. Per esempio, dalla antica Dalmazia, que si estendeva al lungo del mare Adriatico ed era parte del Imperio Romano, avrebbero partito persone qui riceverono cognomi come:  Dalmás, Dalmazzo, Dalmina, Damasceno, Damassini, Dametto. Anche se i portatori del nostro cognome siano provenuti da ceppi diversi, senza parentela tra loro, in Brasile tutti noi prendiamo parte della grande Famigia Dametto.

Angelo e Luigia Angela ebbero cinque figli e tre figlie: Ferdinando, José, Magdalena, Cecília, Valentim, Vitorio, Joana e Giosuè. Tutti crebbero e lavorarono con loro genitori fine all’ogni matrimonio. Ferdinando si spostò a Barão, che all’epoca era distretto del comune di Montenegro. Magdalena e Giosuè continuarono abitando a Carlos Barbosa. Gli altri figli e figlie, via via che il governo apriva nuove frontiere di colonizzazione, migrarono alle cità de Anta Gorda e Tapejara, in Rio Grande do Sul. Tutti hanno sviluppato attività in agricoltura e alcuni diventarono anche commercianti e industriali.

I nepotti e le nipote della coppia pioniere Angelo e Luigia Angela proseguirono nelle attività di loro genitori. Nel decennio 1950 la frontiera agricola in Brasile s’è ampliata verso agli stati di Santa Catarina, Paraná e Mato Grosso. A partire dal 1960, alcuni cugini Dametto si sono spostati a quegli stati. Il lavoro in campagna oggi include un misto d’agricoltura famigliale e agronegozio.

La generazione dei bisnipoti  cominciò un nuovo cammino in molte professioni. Molti hanno studiato o studiano in varie facoltà. Alcuni sono professori, medici, dentisti, psicologui, amministratori, avvocati, ingegneri, giornalisti, architetti e designers.

Tutti questi andamenti e storie di vita sono narrati nel libro FAMÍLIAS DAMETTO na história das migrações. Nel capitolo “Voz das avós, mães, tias, madrinhas…” (Voce delle nonne, madri, zie, madrine…) è svolta la contribuzione delle moglie. Si potrebbe dire che loro lavoro costituisce il patrimonio immateriale delle famiglie Dametto.

Nonostante poco considerate nella storiografia della immigrazione, le moglie furono protagoniste attive nella colonizzazione italiana. In loro omaggio, nello stemma della Famiglia Dametto figurano, come supporti, le dee della mitologia romana Ceres e Minerva (Demeter e Palas Atena nella mitologia greca). Ceres simbolizza la agricoltura e la Terra in sua fecondità. Minerva è la dea della sapienza e della esperienza trasferite tra le generazioni.

Questo resumo storico fu elaborato a partire dalle ricerche fatte per il libro inedito Famílias Dametto na história das migrações [Famiglie Dametto nella storia delle migrazioni], di Nair Dametto.

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